Posted on: 4 Aprile 2018 Posted by: Redazione Comments: 0
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Quattro vittorie e una sconfitta nelle cinque partite disputate in campionato, una vittoria (sul campo della capolista del campionato spagnolo, la Real Sociedad) e un k.o. in Europa League dove la qualificazione ai sedicesimi resta assolutamente alla portata: difficile ritenere negativo l’inizio di stagione del Napoli di Gattuso ma l’ambiente partenopeo è ricaduto in vecchi malumori dopo la sconfitta interna col Sassuolo. Che, per molti, ha certificato come gli azzurri non siano in grado di lottare per lo scudetto.

La questione del cambio modulo

I motivi di tanto scetticismo hanno radici profonde e si basano su difetti ormai consolidati che si trascinano da diverse stagioni: lentezza di manovra e scarsa precisione sotto porta sono costati al Napoli obiettivi prestigiosi negli ultimi anni e rischiano di tarpare le ali anche stavolta.

Gattuso ha provato a dare la sterzata in ritiro, presentandosi con l’idea di un nuovo modulo: addio all’ormai collaudatissimo 4-3-3, spazio al 4-2-3-1 per sfruttare meglio i due acquisti “top” del calciomercato estivo, Osimhen e Bakayoko. Al possente centrocampista ex Milan è stato affiancato nelle ultime uscite Fabian Ruiz ed ecco il primo dilemma: lo spagnolo, se non in condizione fisica ottimale, riesce a garantire una maggior fluidità di gioco per rendere meno prevedibile poi la manovra offensiva? Fabian resta una mezzala di valore assoluto, tra i migliori in Europa, pochi dubbi, ma il rischio di vederlo snaturato (proprio come accadrebbe a Zielinski) in quel ruolo è altissimo.

I mugugni che hanno accompagnato le ultime uscite dell’ex Betis non sono comunque giustificabili, è opportuno vederlo in una condizione atletica ottimale e, soprattutto, con meno compiti difensivi (e qui, allo stesso tempo, c’è da attendere una crescita fisica anche di Bakayoko, apparso in affanno nel finale di partita col Sassuolo).

Sei partite non bastano neppure per giudicare Osimhen, così come non bastavano filmati su YouTube o i primi sfavillanti minuti contro Parma e Genoa per bollare il nigeriano come fuoriclasse assoluto, già fatto e finito. Si è detto, giustamente, che il Napoli segnerà di più col giovane centravanti in campo, calciatore capace di aprire spazi e duettare in modo egregio coi compagni di reparto. Ma 1 gol in 6 uscite fa già storcere il naso ad alcuni tifosi partenopei, che hanno avuto modo di constatare come il fortissimo Victor sia comunque ancora una sorta di “diamante grezzo”, atteso da una crescita tecnico-tattica che sarà più o meno lunga. L’Osimhen di oggi, intendiamoci, è già in grado di fare la differenza nel nostro campionato, imprecisioni a parte. La nuova flessione di Lozano apre poi nuovi scenari anche sugli esterni, con Politano che – al contrario – recupera terreno nelle gerarchie.

Le altre “delusioni”

Sono questi i principali punti negativi emersi in questa prima parte di stagione del Napoli. Nodi che possono essere “risolti” piuttosto agevolmente, confermando quindi il Napoli tra le favorite principali per la vittoria dello Scudetto, come d’altronde testimoniano le quote (in picchiata se confrontate a quelle di inizio anno) dei maggiori siti di scommesse online che spiegano anche come ottenere i bonus del casino.

Tra i meno in forma in questo periodo c’è anche Dries Mertens: il belga ha accettato con entusiasmo di continuare altri due anni con la maglia della città che ama, chissà se Gattuso lo aveva già avvisato dello spostamento nel ruolo di trequartista ad oggi non pienamente digerito. Mertens è, in alcuni frangenti, spaesato tra le linee ed è probabilmente quello che con più difficoltà si sta “connettendo ad Osimhen”. Detto dello sfavillante inizio di Koulibaly, al netto di qualche imprecisione tecnica, in difesa le note stonate sono gli esterni: Di Lorenzo sta faticando a carburare (ma sul valore del giocatore non c’è alcun dubbio), sul fronte opposto Hysaj si comporta sempre dignitosamente ma è pur sempre fuori ruolo. E col Mario Rui di questo periodo, l’albanese avrà ancora parecchio spazio nelle prossime settimane.