Posted on: 1 Giugno 2020 Posted by: Redazione Comments: 0
Diverticolo di Zenker

Trattiamo l’argomento di una patologia a carico dell’esofago, quel tubo che, partendo dalla faringe, porta cibo e liquidi nello stomaco attraverso una valvola, chiamata cardias, che ha il compito di evitare il ritorno di quanto è nello stomaco verso la bocca, il reflusso gastro-esofageo. La patologia di cui trattiamo è il Diverticolo di Zenker.

Cos’è il Diverticolo di Zenker

Questa patologia prende il nome dal medico tedesco che per primo la descrisse, il Dott. Zenker, appunto. Si tratta di una formazione acquisita che si origina da un indebolimento della parete dell’esofago, ricca di muscolatura che serve a compiere l’atto della deglutizione, del transito di quanto assunto per via orale, verso lo stomaco.

Il diverticolo è, tecnicamente, una protrusione verso l’esterno della parte anatomica che normalmente sarebbe incanalata correttamente, di fatto un’ernia. Il Diverticolo di Zenker si origina nella parte più debole, nella porzione muscolare di minor resistenza detta “Triangolo di Killian, lungo la linea mediana.

Questa patologia si origina nella porzione di transito tra faringe ed esofago, più propriamente si dovrebbe definire una patologia faringea ma poiché funzionalmente interessa l’esofago, rientra nelle patologie di questa parte anatomica.

Cause del Diverticolo di Zenker 

Il diverticolo di Zenker, quindi, è una formazione sacciforme che si riscontra nella parete della faringe, appena sopra l’Esofago ma che si estende posteriormente, verso la colonna vertebrale e verso il basso, fino al terzo inferiore dell’esofago.

Questa formazione è causata da un problema di coordinazione della peristalsi esofagea, quel movimento involontario che fa sì che il cibo transiti verso lo stomaco. Il difetto di coordinazione crea un aumento di pressione meccanica all’interno dell’esofago e in condizioni di debolezza del tratto, come abbiamo descritto, provoca la protrusione, l’erniazione di mucosa e sottomucosa.

In realtà si tratta di un falso diverticolo in quanto non tutti gli strati del tessuto sono interessati dal fenomeno ma sostanzialmente la differenziazione è piuttosto accademica.

I Sintomi del Diverticolo di Zenker  

I sintomi possono essere molteplici ma quelli che sono pressoché costanti in questa patologia sono certamente difficoltà respiratorie, disfagia, rigurgito, alitosi. Oltre a questi la persona che ne soffre può anche presentare Dolore alla bocca dello stomaco, perdita di peso, senso di nodo alla gola, raucedine, tosse e vomito.

Nel corso della visita il medico sovente riscontra una massa o tumefazione al collo ma deve differenziare questo repere da ingrossamenti dei linfonodi per altre cause che non hanno nulla a che fare con il Diverticolo di Zenker. Il paziente spesso nota che il boccone appena ingerito tende a ritornare verso l’alto.

Il Diverticolo di Zenker facilmente provoca disfagia  o un senso di ostruzione poiché il cibo nel suo transito trova un reale ostacolo che ne rallenta la discesa verso lo stomaco. Frequentemente, poi, il paziente nota il rigurgito di cibo flettendosi in avanti o distendendosi.

Complicazioni

Il Diverticolo di Zenker può essere causa di complicazioni. Tra queste, ad esempio, il rigurgito notturno che può causare a sua volta una polmonite ab ingestis oppure infezioni dovute a causa della permanenza di cibi all’interno del diverticolo stesso, andando in putrescenza.

In rari casi il Diverticolo si può perforare o rompersi dando luogo a sanguinamenti e spesso comunque causa problemi di respirazione che possono incidere anche significativamente nella vita della persona.

Terapia nel diverticolo di Zenker

Il Diverticolo di Zenker tende ad ingrandirsi, per cui ad un certo punto del suo sviluppo o laddove i sintomi diventino troppo fastidiosi, occorre un intervento chirurgico per la sua rimozione.

Particolarmente il Diverticolo può avere incidenza sull’alimentazione provocando perdita di peso e deperimento della persona. Anche in questo caso, ovviamente, bisognerà prevedere l’intervento di rimozione. Altrettanto in caso di infezioni ma in questo caso la priorità è il trattamento antibiotico che deve precedere l’intervento.